Statuto AVSC ed.2010

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Associazione Veneta Scout Cattolici 

S t a t u t o 

ed. 2010

 

TITOLO PRIMO: PRINCIPI 

Art.1 

E’ costituita in Padova l’Associazione Veneta Scout Cattolici con il seguente oggetto sociale: l’Associazione, che aderisce al movimento scout, si prefigge, in armonia con la formazione cattolica, lo sviluppo morale, civile e fisico dei giovani ad essa associati.

L’Associazione ha finalità di promozione sociale ai sensi dell’art. 2 L.383/2000 e svolge attività di utilità sociale a favore degli associati, senza finalità di lucro e nel pieno rispetto della libertà e della dignità degli associati.

L’Associazione può operare nel campo della Protezione Civile, svolgendo attività di prevenzione e soccorso in vista o in occasione di eventi calamitosi nonché attività di formazione e addestramento nel rispetto delle finalità dell’oggetto sociale, con modalità eventualmente esplicitate nel Regolamento Educativo.

Art.2 

L’Associazione ha sede presso il domicilio del Capo Scout, suo legale rappresentante pro-tempore.

Il Consiglio Direttivo può istituire sedi secondarie ovunque sul territorio italiano, con sua semplice deliberazione.

Art.3 

L’attività dell’Associazione è regolamentata dal presente statuto che, dalla data della sua approvazione, sostituisce i precedenti.

Per quanto attiene la componente prettamente tecnica e metodologica, si demanda al Regolamento Educativo.

Art.4 

Il metodo educativo seguito è quello originale ideato da Baden Powell e che si rileva dalle sue pubblicazioni:

a) Promessa e Legge liberamente accettate.

b) Programma attraente di vita all’aria aperta.

c) Sistema di progressione per stimolare interessi ed attitudini.

d) Educazione del carattere basata sul sistema di pattuglia.

Art.5 

L’Associazione ha struttura democratica ed è indipendente nei confronti di partiti ed organizzazioni politiche. 2

Art.6 

L’Associazione stabilisce rapporti di fraternità con altre associazioni scout italiane ed estere e rapporti di collaborazione con altri enti e/o associazioni che hanno come fine l’educazione della gioventù.

Art.7 

La PROMESSA è alla base del metodo scout ed è cosi formulata:

Capi e Dirigenti:

“ Con l’aiuto di Dio, sul mio onore prometto di adempiere ai miei obblighi di Capo (Dirigente) e di essere esempio di lealtà e di responsabilità.”

Esploratori e Rover:

“ Sul mio onore prometto di fare tutto il possibile per adempiere al mio dovere verso Dio, la Patria e la Famiglia, aiutare il mio prossimo ed osservare la Legge Scout.”

Lupetti:

“ Prometto di fare del mio meglio per amare Dio, la Patria e la Famiglia, osservare la Legge del Branco e fare ogni giorno una buona azione.”

Art.8 

La Legge Scout è la seguente:

1.Lo scout tiene fede alla parola data.

2.Lo scout è leale e coraggioso.

3.Lo scout si rende utile al prossimo.

4.Lo scout è amico di tutti e fratello di ogni altro scout.

5.Lo scout è generoso, forte e perseverante.

6.Lo scout è rispettoso e protegge gli animali e le piante.

7.Lo scout sa obbedire.

8.Lo scout è sempre sereno e cortese.

9.Lo scout è operoso ed economo.

10.Lo scout è puro nei pensieri, parole ed atti.

 

La legge del Branco è la seguente:

1.Il Lupetto ascolta il vecchio lupo.

2.Il Lupetto non cede a se stesso.

 

Art.9 

Il motto dei Lupetti è : “ FAI MEGLIO “

Il motto degli Esploratori è : “ SII PREPARATO ”

Il motto dei Rover è : “ SERVIRE “

Il motto dei Capi e dei Dirigenti è : “ SII D’ESEMPIO “

Art.10 

Il Patrono dell’ Associazione è San Giorgio Martire. 3

Art.11 

Lo stemma dell’Associazione è il giglio blu su croce di colore rosso in campo bianco.

Le bandiere utilizzate sono:

a) la bandiera Italiana;

b) la bandiera Europea;

c) la bandiera associativa di colore bianco con giglio blu su croce rossa;

d) la bandiera della Regione Veneto;

e) la bandiera federale (in caso di adesione a federazione scout);

f) la bandiera confederale (in caso di adesione a confederazione scout).

La modalità d’uso delle bandiere è disciplinata da specifico articolo del Regolamento Educativo.

TITOLO SECONDO: SOCI 

Art.12 

L’ Associazione è aperta a tutti coloro che accettano i principi espressi nello statuto dell’ Associazione stessa.

Art.13 

L’iscrizione all’Associazione, comprovata dal possesso della tessera, da diritto alla qualifica di Socio.

L’iscrizione deve essere rinnovata annualmente mediante il versamento della quota di tesseramento.

La domanda di iscrizione deve essere sottoscritta dal richiedente e se minore, da chi esercita la potestà parentali e presentata al Capo Gruppo.

L’accettazione od il rigetto della domanda viene deliberata dal Consiglio Direttivo, sentito il parere del Capo Gruppo.

Art.14 

La suddivisione per classi dei soci è la seguente:

•7 / 11 anni Lupetti/e

•11 / 15 anni Esploratori/ici

•15 / 19 anni Rover e Scolte

 

Al di fuori delle quattro branche vi sono:

•Soci Dirigenti

•Scout Adulti

•Rappresentanti dei genitori

•Soci Onorari

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Art.15 

I soci non possono intervenire in uniforme a riunioni o manifestazioni di carattere politico.

I soci non possono aderire a riunioni o manifestazioni di carattere politico in veste di membri dell’Associazione.

L’adesione all’Associazione è incompatibile con la militanza partitica.

Art.16 

Il socio decade dalla sua qualità per i seguenti motivi:

•Dimissione volontarie inviate per lettera al Consiglio Direttivo,

•Mancato rinnovo del tesseramento annuale, equiparato a dimissioni volontarie,

•Allontanamento deliberato dal Consiglio Direttivo.

 

Art.17 

Sono Soci Dirigenti:

•I membri del Consiglio Direttivo,

•I capi in servizio,

•Gli Assistenti Religiosi che prestano l’assistenza spirituale ai gruppi,

 

L’età minima per essere Capo-Educatore è di 18 anni.

Per essere Capo-Educatore è indispensabile aver seguito l’iter formativo a norma di Regolamento Educativo.

Art.18 

Rientrano nell’ambito “ Scout Adulti “ tutti coloro che, volendo intraprendere o continuare un’esperienza scoutistica dopo il compimento del diciottesimo anno di età, pur non impegnandosi in attività di branca, accettano i principi e gli scopi dell’Associazione .

Essi entrano a far parte del “ Gruppo Scout Adulti “(vedi Regolamento Educativo).

Art.19 

Possono essere nominati “ Soci Onorari “ persone che hanno operato all’interno dell’A.V.S.C. o che all’esterno di essa, hanno svolto o svolgono particolari mansioni o azioni in conformità ai principi ed allo spirito dell’A.V.S.C. La nomina avviene su delibera del Consiglio Direttivo.

Art.20 

L’Associazione, diretta dal Capo Scout, è costituita nelle singole branche da unità maschili, femminili o miste; la scelta della formula più opportuna è demandata al Consiglio di Gruppo, previa autorizzazione del Capo Scout. 5

TITOLO TERZO: ORGANI CENTRALI 

Art.21 

Sono Organi Centrali:

a) Assemblea Generale

b) Consiglio Direttivo

c) Consiglio Tecnico

Art.22 

L’Assemblea Generale è composta da :

a) Consiglio Direttivo

b) Capi Gruppo

c) Commissari di Gestione

d) Coordinatore del Gruppo Scout Adulti.

e) Magister dei Gruppi Scout Adulti

f) Consiglio Tecnico.

g) Due genitori delegati per Gruppo (oltre al Capo Gruppo ), nominati dal Consiglio di Gruppo; i delegati devono essere scelti tra coloro che hanno maggiore esperienza e/o anzianità all’interno del Consiglio di Gruppo.

h) Assistente Religioso Generale

i) Revisori dei conti

l) Rappresentanti dei rover maggiorenni

m) Coordinatori delle Comunità Capi

L’Assemblea Generale è:

•L’Organo elettivo del Consiglio Direttivo e dei Revisori dei Conti,

•L’Organo deliberante su proposte di modifica dello Statuto,

•L’Organo che approva il bilancio dell’Associazione.

•L’Organo che delibera lo scioglimento dell’Associazione

 

Art.23 

L’Assemblea Generale è presieduta dal Capo Scout ed il Segretario Generale provvede alla stesura del verbale ed alle altre incombenze di carattere formale. In mancanza del Capo Scout o del Segretario Generale l’Assemblea eleggerà il presidente e/o il segretario tra i convenuti. 6

Art.24 

L’Assemblea Generale deve essere convocata dal Consiglio Direttivo almeno una volta all’anno per l’approvazione del rendiconto, nonché ogni volta che il Consiglio Direttivo lo ritenga necessario. L’Assemblea Generale deve essere convocata a cura del Consiglio Direttivo in presenza di richiesta motivata da parte di almeno un terzo degli aventi diritto alla partecipazione. In caso di inerzia da parte del Consiglio Direttivo, dopo 30 giorni dalla richiesta motivata, l’Assemblea Generale può essere convocata a cura degli stessi richiedenti.

In tutti i casi la convocazione deve contenere il luogo dove si terrà l’Assemblea nonché l’ordine del giorno e deve essere portata a conoscenza dei Gruppi locali, per l’opportuna divulgazione, almeno venti giorni prima.

Art.25 

L’Assemblea generale, in prima convocazione, è validamente costituita con la presenza di almeno due terzi degli aventi diritto e delibera con il voto favorevole della maggioranza dei partecipanti; in seconda convocazione è validamente costituita con la presenza di almeno due rappresentanti per ognuno dei punti a), b), f), g), m) dell’articolo 22 del presente Statuto e delibera con il voto favorevole della maggioranza dei partecipanti. Ogni convenuto ha diritto ad un voto; non sono ammesse deleghe.

Per le modifiche statutarie è richiesta la presenza di almeno due terzi degli aventi diritto e la delibera avviene con il voto favorevole della maggioranza dei partecipanti

Per deliberare lo scioglimento dell’Associazione è necessario il voto favorevole dei tre quarti degli aventi diritto.

Art.26 

Il Consiglio Direttivo dell’Associazione è composto da:

a) Capo Scout, che lo presiede

b) Vice Capo Scout

c) Segretario Generale

d) Tesoriere Generale.

La maggioranza dei componenti del Consiglio Direttivo, ed in ogni caso il Capo Scout, devono essere genitori di iscritti.

Alle riunioni del Consiglio direttivo partecipano di diritto:

– il Commissario Generale alle Branche in qualità di membro aggiunto, con diritto di voto;

– l’Assistente Religioso Generale.

Art.27 

Il Consiglio Direttivo dell’Associazione viene eletto ogni tre anni dall’Assemblea Generale.

I partecipanti all’Assemblea Generale in quanto elettori sono eleggibili.

Nel caso in cui, per qualsiasi motivo, venga successivamente a mancare un membro del Consiglio Direttivo, questi dovrà essere sostituito con il primo dei non eletti o, in mancanza, dovrà essere convocata l’Assemblea Generale per la sua elezione. 7

Art.28 

Al Consiglio Direttivo competono tutti gli obblighi ed i diritti derivanti dallo Statuto e dai Regolamenti dell’Associazione. In particolare al Consiglio Direttivo è demandata l’ordinaria gestione dell’Associazione, e potrà pertanto effettuare tutto quanto riterrà opportuno per il raggiungimento dello scopo sociale, quindi a titolo esemplificativo potrà secondo necessità istituire commissioni di lavoro ad hoc, nominare incaricati con deleghe specifiche.

Potrà altresì deliberare l’adesione a, o il recesso da, federazioni, confederazioni, sia nazionali che internazionali e su quant’ altro non demandato, per statuto o regolamento educativo, all’ assemblea o altri organi centrali.

Art.29 

Il Consiglio Direttivo si riunisce ogni qual volta il Capo Scout lo ritenga necessario o quando ne sia fatta richiesta dalla metà dei suoi componenti.

La convocazione, priva di formalità, può avvenire con ogni mezzo ma deve essere fatta a tutti i membri con un preavviso minimo di otto giorni.

La riunione del Consiglio Direttivo è valida quando sia presente la maggioranza dei suoi componenti e le decisioni sono validamente prese con il voto favorevole della maggioranza degli intervenuti; in caso di parità, se i votanti sono in numero superiore a due, il voto del Capo Scout è prevalente.

Le riunioni dovranno risultare da regolare verbale sottoscritto dal redattore dello stesso.

Art.30 

Il Capo Scout, sentito il parere del Consiglio Direttivo, incarica al coordinamento delle attività ed alla programmazione della linea pedagogica dei vari settori Capi che compongono il Consiglio Tecnico.

Esso è composto da:

a) Commissario Generale alle Branche

b) Commissario alla Branca Lupetti

c) Commissario alla Branca Esploratori

d) Commissario alla Branca Rover

e) Commissario alla Formazione Capi

f) Commissario ai Servizi e alle Forniture

g) Commissario alla Comunicazione ed alla Stampa

h) Commissario alle Case e ai Terreni di Caccia

i) Commissario alle Cerimonie

j) Coordinatore dei Gruppi Scout Adulti

k) Commissario ai Rapporti Federali8

Nelle sue funzioni il Consiglio Tecnico è suddiviso in:

1) Commissariato alle Branche, composto da:

a) Commissario Generale alle Branche che lo coordina

b) Commissario alla Branca Lupetti

c) Commissario alla Branca Esploratori

d) Commissario alla Branca Rover.

2) Comitato Tecnico, composto dal Commissario Generale alle Branche, da tutti i rimanenti Commissari e dal Coordinatore Scout Adulti. Esso è coordinato

Da un membro del Consiglio Direttivo all’uopo incaricato dallo stesso Consiglio Direttivo.

I Commissari, di cui alle lettere a), b), c), d), e), g), i) vengono eletti e proposti all’approvazione del Capo Scout dall’Assemblea dei Capi.

Il Capo Scout, sentito il Consiglio Direttivo, ratifica le nomine.

Il Coordinatore dei Gruppi Scout Adulti ed i Commissari di cui alle lettere f), h), e k) vengono nominati dal Capo Scout.

I Commissari e il Coordinatore dei Gruppi Scout Adulti rimangono in carica per due anni e possono essere riconfermati.

Ai seguenti Commissari viene richiesta un’esperienza di servizio attivo presso una delle branche per almeno due anni:

•Commissario Generale alle Branche

•Commissario alla Branca Lupetti

•Commissario alla Branca Esploratori

•Commissario alla Branca Rover

•Commissario alla Formazione Capi

•Il Coordinatore dei Gruppi Scout Adulti

 

In caso di vacanza o necessità, il Capo Scout può ricoprire l’incarico e rappresentare qualsiasi Commissario, o nominare un Commissario in sostituzione, che decade con gli altri Commissari, a compimento del loro mandato.

Art.31 

La formazione religiosa degli iscritti è affidata agli Assistenti Religiosi di Gruppo.

L’Assistente Religioso Generale è la figura in Associazione promuove e anima la formazione Religiosa degli iscritti. 9

Art.32 

I revisori dei conti, nel numero di due, controllano la gestione economico/finanziaria dell’Associazione e ne verificano la corrispondenza ai fini sociali indicati nel presente Statuto. I revisori dei conti devono essere eletti tra i genitori degli iscritti all’Associazione e durano in carica tre anni. In caso di dimissioni o decadenza subentrerà il primo dei non eletti. Se mancante, i capi gruppo nomineranno tra loro un revisore supplente fino alla prima assemblea utile. Dopo l’approvazione del Bilancio l’assemblea nominerà il/i revisore/i mancante/ti.

Art.33 

Ai fini della partecipazione all’ assemblea di cui all’ art. 22 i rover e le scolte maggiorenni scelgono un loro rappresentante ogni 15 rover/scolte ultradiciottenni, con il minimo di uno. L’ elezione avviene a ridosso dell’Assemblea Generale, ed i rappresentanti così eletti durano in carica un anno.

TITOLO QUARTO: ORGANI LOCALI 

Art.34 

Il Gruppo è l’organismo educativo fondamentale per l’attuazione del metodo Scout.

Si suddivide in:

1) Branche formate da una o più unità:

•Lupetti (Branco)

•Esploratori (Reparto)

•Rover e Scolte (Clan)

 

2) Comunità Capi (Co.Ca)

3) Consiglio dei Genitori

Art.35 

Il Gruppo sorge per iniziativa di una o più persone che si assumono nei confronti delle famiglie la responsabilità educativa dei soci che accettano lo Statuto ed il Regolamento Educativo dell’Associazione.

Il Gruppo viene riconosciuto dal Consiglio Direttivo dell’Associazione, previa indagine preliminare.

I promotori, in mancanza di Capi a disposizione, dovranno seguire i Corsi per conseguire i tizzoni di secondo tempo entro due anni.

Anche nel caso di richiesta di affiliazione dal parte di un Gruppo o di una associazione esistenti il Consiglio di Direttivo delibera previa indagine preliminare. 10

Art.36 

Il Gruppo è gestito dal Consiglio di Gruppo che è presieduto dal Capo Gruppo ed è composto da:

Rappresentanti dei Genitori (Consiglio dei Genitori)

Capi in servizio (Comunità Capi)

Assistente Religioso di Gruppo

Art.37 

Il Consiglio dei Genitori è composto da:

•Capo Gruppo, che lo presiede

•Segretario/Tesoriere

•Un Consigliere per ogni branca presente in Gruppo.

 

Il genitore decade automaticamente dalla carica in seno al Consiglio nel momento in cui non abbia più figli iscritti al Gruppo.

Il Consiglio di Gruppo, qualora lo ritenesse necessario per particolari esigenze di gruppo potrà cooptare altri genitori.

Art.38 

La Comunità Capi, (Co.Ca), è formata dai Capi dello stesso Gruppo; a rappresentarla nei confronti degli altri organi associativi è nominato dalla Co.Ca. stessa il Coordinatore di Comunità Capi.

Il funzionamento e gli obiettivi della Comunità Capi sono rimandati al Regolamento Educativo.

Art.39 

Il Capo Scout, sentito il parere del Consiglio Direttivo ha la facoltà di nominare e, successivamente revocare un Commissario di Gestione per la costituzione di un nuovo Gruppo o per garantire la gestione di un gruppo con Capo Gruppo dimissionario.

A lui competono tutti gli obblighi e le facoltà del Capo Gruppo, in particolare dovrà indire entro un anno solare le elezioni per il nuovo Consiglio di Gruppo che dovrà essere riconosciuto dal Consiglio Direttivo.

Con la nomina di un Commissario di Gestione decadono automaticamente tutti i Rappresentanti dei genitori eletti nel precedente Consiglio dei Genitori. 11

Art.40 

Entro il mese di Novembre i genitori degli iscritti alle Branche eleggono i loro rappresentanti, le elezioni sono presiedute dal Capo Gruppo uscente, con la presenza del Capo Scout o di un suo delegato. I componenti del Consiglio dei Genitori uscente possono essere rieletti.

L’elezione sarà valida, in prima convocazione, se presenti almeno i genitori del 51% degli iscritti alle Branche, in seconda convocazione, presenti due genitori di iscritti per Branca.

Per ogni iscritto può votare un solo genitore.

Il neo-eletto Consiglio dei genitori nominerà al suo interno il Capo Gruppo ed il Segretario-Tesoriere.

Nel caso in cui, per qualsiasi motivo, venga successivamente a mancare un Consigliere, questi dovrà essere sostituito con il primo dei non eletti o, in mancanza, dovrà essere convocata l’Assemblea dei genitori per la sua elezione.

Art.41 

Il Capo Gruppo coordina le attività del Gruppo, garantisce la fedele attuazione del metodo Scout e risponde del Gruppo stesso nei confronti dell’Associazione.

Le funzioni del Capo Gruppo investono tutto quanto può interessare lo sviluppo ed il buon funzionamento del Gruppo stesso. In particolare:

•Rende operanti le norme direttive dell’Associazione e tutte le disposizioni del Consiglio Direttivo

•Presiede e coordina il Consiglio di Gruppo che convoca periodicamente.

•Cura la divulgazione della stampa Scout e provvede a dotare il Gruppo di pubblicazioni di aggiornamento.

•Promuove la frequenza ai corsi della Scuola di Formazione Capi.

•Su semplice richiesta del Consiglio Direttivo trasmette i verbali delle riunioni di Gruppo, i resoconti dei campi e, al termine dell’anno Scout, la relazione sullo stato del Gruppo.

•Nella doverosa autonomia organizzativa dei Capi Unità collabora con loro per la fruttuosa effettuazione di uscite ed altre attività

•Intrattiene rapporti esterni con Istituzioni locali e parrocchiali.

 

Art.42 

Al Consiglio di Gruppo, convocato periodicamente dal Capo Gruppo, spettano i seguenti compiti:

•Curare i rapporti con i genitori al fine di incrementare la collaborazione tra famiglie ed Associazione.

•Attuare le norme direttive emanate dal Consiglio Direttivo

•Proporre le ricompense e le sanzioni a norma di Regolamento Educativo.

•Nella doverosa autonomia organizzativa dei Capi Unità collabora con loro per la fruttuosa effettuazione di uscite ed altre attività.

•Redigere il bilancio preventivo ed approvare il bilancio consuntivo entro il mese novembre.

 

I membri del Consiglio di Gruppo che per tre sedute consecutive, senza gravi e fondati motivi, restano assenti dal Consiglio, sono automaticamente decaduti dalle loro funzioni e subentrano loro i primi non eletti. 12

Art.43 

I Capi Unità dirigono le Unità, ne sono i responsabili ed assicurano la continuità pedagogica.

I Capi Unità vengono nominati dal Capo Scout, su proposta della Comunità Capi e sentiti i pareri del Consiglio Direttivo, del Commissario alle Branche e del Capo Gruppo e del Commissario alla Formazione Capi.

Art.44 

Ogni Gruppo dipende dal Consiglio Direttivo per i programmi, l’organizzazione e l’indirizzo pedagogico. Pur essendo patrimonialmente ed amministrativamente autonomo nei riguardi dell’Associazione, su semplice richiesta del Consiglio Direttivo dovrà sottoporre i registri della contabilità ed il rendiconto annuale al controllo del Tesoriere Generale e dei due Revisori dei Conti che, previo esame di legittimità, li potranno approvare o comunicheranno al Consiglio di Gruppo le eventuali irregolarità riscontrate per le opportune misure.

In caso di cessazione dell’attività del Gruppo le attrezzature, i beni di varia natura e gli eventuali risparmi dovranno essere messi a disposizione dell’Associazione.

TITOLO QUINTO: IL PATRIMONIO 

Art. 45 

L’Associazione non ha fini di lucro.

Art.46 

Il patrimonio dell’Associazione è costituito dalle quote sociali, dalle eventuali offerte, contributi o legati da parte di Soci o di terzi, attrezzature, beni di varia natura e gli eventuali risparmi in possesso dei vari gruppi. Le quote sociali sono intrasmissibili se non per mortis causa e non possono essere rivalutate.

In caso di scioglimento dell’Associazione Veneta Scout Cattolici, vige l’obbligo di devolvere il patrimonio ad altra associazione scout. Durante la vita dell’A.V.S.C. viene fatto divieto di distribuire, anche indirettamente, utili o avanzi di gestione, nonché fondi, riserve, o capitale, salvo che la destinazione o la distribuzione non vengano imposte dalla legge.

E’ fatto obbligo di reinvestire l’eventuale avanzo di gestione a favore delle attività svolte dall’Associazione.

Art.47 

L’opera e le eventuali prestazioni dei Soci nei confronti dell’Associazione devono essere intese a titolo gratuito. 13

Art.48 

Le quote associative vengono stabilite annualmente dal Consiglio Direttivo e possono essere aumentate dai Gruppi, tenendo conto delle loro esigenze locali, ma rispettando i limiti imposti dal Consiglio Direttivo. Entro il mese di novembre dovranno essere completate le operazioni di tesseramento con il versamento delle quote e la consegna delle domande di iscrizione o rinnovo seguendo le formalità comunicate dal Consiglio Direttivo.

Art.49 

Entro Dicembre il Tesoriere Generale redige il rendiconto economico e finanziario che verrà approvato dall’Assemblea Generale ex artt.22 e 24 del presente Statuto.

La documentazione contabile deve essere conservata, a cura del Tesoriere Generale, per tre anni.

TITOLO SESTO: DISPOSIZIONI VARIE 

Art.50 

Sono previste, con le modalità riportate nel Regolamento Educativo, le seguenti ricompense Scout per Soci e per terzi.

Per i Soci:

•Encomio.

•Encomio solenne.

•Medaglia al merito Scout.

 

Per i terzi:

•Diploma di benemerenza.

 

Art.51 

L’anno Scout inizia il giorno 1 Ottobre di ogni anno e termina il giorno 30 Settembre dell’anno successivo.

Art.52 

Lo scioglimento dell’Associazione è deliberato dall’Assemblea generale la quale provvede alla nomina di uno o più liquidatori.

Art.53 

Per quanto non è espressamente previsto nel presente statuto si deve fare riferimento ai regolamenti associativi (per le disposizioni a carattere tecnico) ed alla vigente normativa in tema di associazioni

[Statuto approvato in Padova il 26 maggio 2010 dall’Assemblea Generale appositamente convocata.] 14

APPENDICE

RISOLUZIONE 23 DICEMBRE 1982

Perché l’A.V.S.C. è sorta.

SINTESI DEL MOMENTO STORICO

La tendenza ad affrontare i problemi a parole, anziché con l’impegno concreto, la completa mancanza di responsabilità personale, l’addossare all’attuale sistema sociale tutti i mali, le storture, la carenza di principi etici, sono luoghi ormai tristemente comuni del nostro modo di vita.

L’aspettarsi dalla “Società-Collettività” la soluzione ad ogni problema individuale e collettivo, avendo dimenticato che la “Società” esiste solo in virtù della presenza reale, concreta e viva di tante persone che stanno e vogliono restare insieme, ed adorare così un nuovo “Dio”, è la pretesa di raggiungere la propria felicità mediante il completo appagamento dei propri bisogni e desideri.

La figura educante e formativa del nucleo familiare, parte attiva di una realtà ecclesiale vivente, punto di partenza-arrivo per una revisione interiore, è insidiata da una concezione materialistica del matrimonio stesso, che decade da “Sacramento” a mero contratto.

L’educazione dei figli è forzosamente delegata alla scuola che la declassa a superficiale istruzione.

Questo molto sinteticamente è il panorama che si presentava a dei genitori attenti allo sviluppo fisico,culturale e soprattutto religioso dei propri figli negli anni tra il 1973 e il 1976.

Anche gli stessi movimenti scout ( cattolici e laici )che, dopo la loro ricostituzione post bellica erano stati campo fecondo di lavoro formativo, dimostravano di risentire vistosamente della crisi ideologica del momento.

Questi presupposti sono stati la causa della formazione nel 1974, della nostra Associazione, nata da un gruppo di genitori, non come secessione da altre già esistenti, né come protesta, ma come necessità inderogabile di genitori che vogliono essere “in primis” i responsabili dell’educazione dei loro figli.

CARATTERISTICHE DISTINTIVE DELL’ A.V.S.C.

Alla base:

•Educazione Cristiana, cattolica, non acefala né scardinata dalla realtà ecclesiale, ma inserita nella comunità cristiana e con la quale vuole collaborare.

•Principi educativi secondo il metodo scout originario.

•Presenza educante continua dei genitori e dell’Assistente Spirituale.

•Gruppi intesi non come etichetta di merito, ma solo per operare a livello dei giovani aderenti e di altri che, avvicinando e frequentando il Gruppo, vi possono trovare quella figura paterna o materna che a loro mancano, quei momenti di revisione interiore che la “strada” non può offrire.

 

Ne consegue:

L’Associazione è diretta ad ogni livello dai genitori che organizzano e seguono tutte le attività, con la collaborazione dei Capi ( genitori o figli che, raggiunta la maggiore età, hanno frequentato appositi corsi conseguendo il titolo per poter dirigere una unità ). 15

La funzione educante dei genitori poi si sviluppa in più direzioni:

•Animazione e controllo delle attività dei ragazzi, sia localmente che ai vari campi, gite o altro.

•Contatto continuo dei genitori con i figli: esempio di vita cristiana sia nel gioco come nei momenti dedicati allo spirito.

•Partecipazione alla S. Messa domenicale parrocchiale e alla S. Eucaristia come nucleo familiare, vissuta nella gioia con i figli e che trova anche il suo essere nella spiegazione, tra le pareti domestiche, dell’Omelia.

•Preparazione adeguata dei figli sul valore della sessualità e dell’amore.

•Aiuto discreto a nuclei familiari in difficoltà o a figli di coniugi separati.

 

I figli sviluppano così il concetto di Dio come Padre, intuendo il mistero del Dio vivente, vivendo una esperienza di intimo scambio vitale con i genitori e questi, a loro volta, introducono progressivamente i figli alla scoperta di Dio e al colloquio personale con Lui.

Alla famiglia spetta anche la vera promozione della donna.

La figlia può trovare così nell’ambiente familiare, a contatto con l’esempio continuo dei genitori, un chiaro indirizzo di vita e la prima ed equa soddisfazione alle sue esigenze, vivendo la nuova esperienza di donna, libera da interferenze e spinte negative.

La catechesi nei vari gruppi componenti l’ Associazione, tenuta dove è possibile in rapporto alla disponibilità del Sacerdote, è intesa come un momento importante ed insostituibile della catechesi

Parrocchiale, come un momento di approfondimento e di verifica.

Lo stesso Assistente, cui lo Statuto dà le più ampie garanzie di libertà pastorale, incontra periodicamente genitori e capi per concordare linee pedagogiche e gli altri interventi.

In questo modo di intendere la famiglia, il ruolo dei genitori e la loro presenza nel gioco come nell’incontro di preghiera, si realizza quella condizione per la quale il Signore ha assicurato la Sua presenza (..dove due o tre sono riuniti nel mio nome, Io sono in mezzo a loro…Mt 18-20 )

[[Il 23 dicembre 1982 su proposta del P.Pietro Scapin i delegati dei genitori e dei Capi , al termine della “Giornata di studio”, hanno approvato all’unanimità questa risoluzione che esplica i motivi ed i contenuti dell’Associazione. Da quel giorno essa è inserita a completamento dello Statuto associativo.]]

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